Last Updated on 8 mesi by Michele Valente
Istanbul cose da fare
A cavallo tra due continenti, Istanbul sorprende per le atmosfere che è in grado di regalare al turista, soprattutto se è la prima volta che visita questa incredibile città.
Il nuovo e l’antico si confondono così come le due anime che caratterizzano la città, divisa tra Oriente e Occidente: elementi questi, che non lasciano indifferente il visitatore.
Quelle che seguono sono le cinque cose da fare a Istanbul in Turchia.
La Moschea Aya Sofia di Istanbul
Iniziata a costruire per desiderio di Giustiniano nel 532 e terminata cinque anni più tardi questa grandiosa basilica è tra i più conosciuti e significativi simboli della città di Istanbul per via della sua bellezza ed estensione.
Per la sua realizzazione furono utilizzati pietre preziosi e marmi policromi e, tra l’altro, anche utilizzate delle colonne marmore prelevate dai tempi di Diana a Efeso e di Atene in Egitto.
Aya Sofya si presenta al visitatore con la gigantesca cupola di oltre ottocento metri di diametro che null’altro è se non un mix di verticalità e geometrici volumi atti a conferire un interno apparentemente leggiadro, contrariamente a quanto appare esternamente dove viene rivelata una certa pesantezza.
Risalente al periodo cristiano e bizantino sono i ricchi ornamenti a mosaico che raffigurano la Vergine, Gesù Cristo, i Santi ma anche imperatrici e imperatori che trovano eterna memoria grazie a milioni di dorate tessere con le quali sono stati realizzati i mosaici.
Quando Costantinopoli cadde in mano turca a metà del XV secolo, Mehemet il Conquistatore sovvertì quello che era stato fino ad allora la prima sede del patriarcato ortodosso, in una moschea facendola dotare di alti minareti, tombe imperiali e da grandi dischi affissi alle pareti su cui, scritti in turco, si trovano i nomi di sacri musulmani.
Moschea che fu attiva fino alla metà degli anni Trenta del secolo scorso quando fu trasformata in museo da Ataturk.
Il Grand Bazaar di Istanbul
Certamente uno dei luoghi da non perdere durante un soggiorno a Istanbul è una visita al più caratteristico posto della città: il Gran Bazar.
In un dedalo intricato di passaggi, viuzze e stradine che si estendono su una superficie di circa 31.000 metri quadrati dove trovano sede oltre quattromila esercizi commerciali e laboratori dove vengono prodotti articoli del locale artigianato, che si sviluppa su ben 64 vie dove si trovano ventidue porte d’accesso, è possibile vivere una irripetibile esperienza.
In questo caravanserraglio si trovano moschee, hamam, ristoranti, locali, banche, negozi ma anche il mercato di Kapalı Çarşı, uno dei più antichi e più grandi al mondo.
È strabiliante pensare che tutto ciò ebbe vita con l’apertura, a metà del XV secolo, di due semplici botteghe che diedero il via al proliferarsi di altre che seguirono e che a loro volta funzionarono come ulteriore detonatore.
Dall’iniziale struttura lignea si passò a realizzarne una in pietra che continuò ad espandersi con l’andar del tempo. Anche se tutto appare confuso, in linea di massima si cercò di dare una razionale suddivisione merceologica a seconda delle attività presenti e questo significò raggruppare in un luogo i venditori di tappeti, in un altra gli antiquari e via dicendo.
Inutile dire che questo mercato è da sempre stato il cuore pulsante dell’economia cittadina, nonché polo sociale che fungeva da magnete per tutti coloro che desideravano trascorrere il tempo in compagnia magari sorseggiando del caffè turco.
Il turista può perdersi tra le intricate stradine, curiosando tra le varie merci esposte per essere vendute. Praticamente si trova di tutto, da antichi libri ai tradizionali tappeti passando per stoffe e vestiti folkloristici senza dimenticare vasellame, gioielli, spezie, prodotti artigianali in cuoio, manufatti in ottone, oggetti di rame e via dicendo.
D’altronde con migliaia di bancarelle che ogni giorno espongono le proprie merci non è difficile trovare qualcosa che stimoli l’attenzione.
Come d’uso in Turchia, la contrattazione è parte viva delle compere e il momento più eccitante è rappresentato dalla trattativa che deve rispettare certi canoni.
Ad una iniziale richiesta, deve seguire una proposta al massimo ribasso sapendo che il venditore poi, sarà costretto a sua volta di abbassare la richiesta che dev’essere nuovamente contrattata al ribasso seguendo questa pratica in una sorta di loop che porterà le due parti a trovare un punto d’incontro che renda tutti soddisfatti.
Due le avvertenze che il visitatore deve sempre tenere sempre ben presente. La prima è quella che bisogna stare attenti ai molti venditori di articoli contraffatti, quindi state attenti a non comprare e riconoscere una borsa di Louis Vuitton falsa.
La seconda è quella di essere sempre attenti ai borseggiatori che sono molto abili nello sfilare borsellini e portafogli per cui è bene molto prudenti.
Palazzo Topkapi
Famoso in tutto il mondo e il Palazzo di Topkapi, esteso e prezioso edificio di epoca ottomana. Situato proprio all’entrata del Bosforo, il palazzo è stata la casa dei sultani per oltre quattrocento anni.
Voluto da Mehmet nella seconda metà del XV secolo, rimase attivo fino ai primi anni del Novecento assolvendo a questo compito. Il complesso è costituito da tre corti molto grandi di cui la prima è caratterizzata da una rigogliosa area verde.
Sicuramente la seconda corte è quella che attira maggiormente i turisti dal momento che si trova l’Harem dove vivevano sia il sultano che le sue tante mogli e concubine.
Per avere una vaga idea della sua grandezza è sufficiente pensare che le cucine dovevano assicurare ogni giorno, pasti per oltre cinquecento persone.
L’ultima corte è costituita dalla sala dove il sultano teneva le sue udienze e da una grande biblioteca. È possibile visitare i tesori dell’allora impero tra i quali il pugnale di Topkapi e il diamante del Fabbricante di Cucchiai ma anche gioielli, libri miniati, arazzi e tappeti e molti altri oggetti artistici.
Mevlevi Sema e lo spettacolo dei dervisci rotanti
Ad un centinaio di metri dalla fermata del tram Sirkeci si trova il Centro Culturale Hocapasa, all’interno di un bagno turco di origine ottomana perfettamente restaurato e risalente ad oltre cinque secoli fa.
In questo suggestivo luogo sarà possibile assistere al singolare rito Sema dei sufi Mevlevi, diviso in sette parti, ascoltando il loro repertorio musicale e vedendo l’esecuzione dell’ayin, noto per i suoi dervisci rotanti che si adopereranno in mistiche danze che hanno lo scopo di portare l’individuo verso la sua consapevolezza, che vengono celebrate sin dal XIII secolo.
Fumare la shisha (detta anche Hookah)
Altra esperienza da fare è quella di fumare la shisha, una tradizionale pipa ad acqua molto utilizzata anche ad Istanbul alla stregua di altri Paesi musulmani.
Anche un non fumatore dovrebbe provare questa esperienza, trattandosi di un tabacco aromatizzato quasi sempre miscelato con della melassa che può essere scelto a seconda del personale gusto dal momento che è disponibile con sapori di arancia, uva, mela, limone e menta.
Fumare la shisha è considerato un vero e proprio status symbol per cui, non abbiate remore nel vivere questa esperienza.