Tra i borghi della Maremma toscana, Manciano è certamente uno dei più graziosi e interessanti da vistare, sia dal punto di vista storico che paesaggistico.
Manciano dista da Grosseto 61km e sorge su un colle a poco più di 400 mt di altezza, dominando dall’alto l’area del tufo e la bellissima Valle dell’Albegna.
La Manciano storica
Il territorio di Manciano è stato abitato sin dall’epoca preistorica anche se le prime notizie documentate circa l’esistenza di un agglomerato urbano risalgono all’anno 1000 quando a dominare c’erano gli Aldobrandeschi.
La storia di Manciano, fatta di dominazioni di casate come gli Orsini di Pitigliano e i Medici, diventa intensa durante la Seconda Guerra Mondiale quando la cittadina, tra le prime a essere liberate dagli Alleati, si distinse per una fervida lotta partigiana contro gli invasori, tanto da meritarsi la Croce di Guerra al Valore Militare.
Tra i monumenti storici di Manciano c’è la Rocca Aldobrandesca, risalente probabilmente al XII secolo e ristrutturata nel ‘400 dai senesi.
L’edificio merlato ha una base dalla caratteristica forma a scarpa: le antiche mura che cingevano la fortezza sono oggi inglobate nello stesso centro storico e delle undici torri che le punteggiavano ne sono visibili solo due, in Via Trento e in prossimità di quella Porta Fiorella decorata con l’emblema degli Aldobrandeschi.
Per capire la storia più antica della cittadina maremmana è consigliata una visita al Museo di Preistoria e Protostoria dove sono conservati reperti che spaziano dal paleolitico all’età del bronzo, tra giocatoli rupestri, ceramiche, monili e ossa di pachidermi preistorici.
Molti dei ritrovamenti provengono dalla necropoli etrusca di Poggio Buco, sito di grande importanza storica alla stregua delle vicine Necropoli del Puntone, con tombe etrusche a tumulo risalenti al periodo tra il VII e il V a.C., immerse in una vegetazione fatta di sicomori e querce.
Cosa vedere e fare a Manciano
Il centro storico di Manciano è un piccolo gioiello dall’atmosfera medioevale: appena dietro la Rocca Aldobrandesca si sbuca in Piazza Garibaldi al centro della quale si trova una fontana in stile liberty realizzata nei primi anni del ‘900 in memoria dell’arrivo dell’acquedotto in città.
Tra gli edifici meritevoli di visita a Manciano c’è la Chiesa di San Leonardo, costruita in stile romanico-gotico nel XV e restaurata nel 1932 con il solo campanile merlato rimasto inalterato nel tempo.
All’interno della chiesa è possibile ammirare una fonte battesimale del ‘300 con visibili i ceppi di San Leonardo e dipinti attribuiti al Pascucci raffiguranti il Venerdì Santo, gli Apostoli e San Leonardo.
Visitando Manciano tra agosto e settembre si ha la possibilità di scoprire le tradizioni e l’enogastronomia del borgo: il Palio delle Botti anima Manciano l’ultimo week-end di agosto, con tanto di corteo storico e una gara tra i rioni cittadini nel fare rotolare per le vie del centro botti cariche di acqua.
Chi invece vuole scoprire i sapori di questa terra, non può perdersi la settembrina Festa delle Cantine con una serie di percorsi enogastronomici tra le cantine del luogo, dove degustare vini e leccornie tipiche come l’acquacotta, zuppa a base di uova e verdure amata dai butteri e i ciaffagnoni, frittelle che grazie a Caterina de’Medici raggiunsero la Francia diventando quelle che oggi sono note come crêpes.
Cosa vedere nei dintorni di Manciano
Manciano è un punto di partenza perfetto per visitare i dintorni della cittadina maremmana, a partire da Montemerano, una delle sue frazioni a poco più di 6km.
In questo borgo, cinto da una triplice cinta muraria, il tempo sembra essersi fermato al medioevo: basti osservare la pittoresca Piazza Castello, circondata da loggette, case in pietra con porte di epoca senese e archi.
All’interno della Chiesa di San Giorgio è custodita la famosa Madonna della Gattaiola, con un curioso foro nella parte inferiore: la leggenda narra che la tela sia stata usata da un parroco come porta di un magazzino e, per permettere il passaggio del proprio gatto, abbia praticato un grosso foro.
Da vedere assolutamente sono le Cascate del Mulino, all’interno dell’area termale di Saturnia: le acque sorgive nascono da un cratere vulcanico e, seguendo il percorso del torrente Gorello, creano delle cascatelle all’altezza di un dislivello.
Alla base di queste si sono create piscine naturali nella roccia calcarea, dove la temperatura dell’acqua sfiora i 37,5°: fare un bagno presso le Cascate del Mulino è un’esperienza da provare almeno una volta nella vita, anche in inverno o di sera, quando i vapori e l’odore di zolfo delle acque sulfuree rendono il luogo davvero dantesco.