Last Updated on 2 anni by Michele Valente
Viaggi trekking: vivere la natura
L’immersione nella natura più incontaminata, è l’unico mezzo green per abbattere efficacemente lo stress. Infatti, che si sosti un’ora al mare o un pomeriggio in pineta, respirare aria pulita regala serenità, contentezza ed ineguagliabili sferzate d’energia. Per tale ragione, sempre più spesso i patiti delle vacanze intelligenti rinunciano ai comodi alberghi stellati, optando per viaggi trekking all’insegna della semplicità.
Secondo recenti statistiche, l’escursionismo in montagna è quello che viene maggiormente gradito, poiché consente di attraversare una variegata vegetazione, godendo di profumi inebrianti e panorami incantevoli. I viaggi lungo i sentieri escursionistici, inoltre, si rivolgono tanto ai neofiti quanto agli esperti, siano essi individui solitari che allegre compagnie. Tra i percorsi più gettonati, 5 vengono considerati mete da sogno, che si distinguono per complessità geologica, bellezza selvaggia e fauna vivace.
1. Sentiero “Big W”, Patagonia, Cile
2. Jumolhari Trek, Bhutan, Himalaya
3. Appalachian Trail, costa orientale degli USA
4. Annapurna Circuit, Nepal
5. Tongariro Northern Circuit, Nuova Zelanda
1. Big W ed il Parco Nazionale Torres Del Paine
Tra gli aspri monti, le pampas dorate e l’azzurro dei ghiacciai cileni, sorge il Parco Nazionale Torres Del Paine, considerato l’ottava meraviglia al mondo. Questa landa verdeggiante e rigogliosa, dove la natura si veste di mille colori, è contraddistinta da un percorso molto particolare, chiamato “Big W”. Per poterlo completare al meglio, sono necessari 5 giorni e 4 notti, ma sono disponibili tragitti alternativi che richiedono tempistiche notevolmente inferiori.
Per avere accesso al parco basta acquistare il biglietto a Puerto Natales, una cittadina vicina, che rappresenta il punto di partenza dei turisti. Per iniziare il W Trekking, invece, è necessario prenotare con largo anticipo i campeggi, gestiti da 3 compagnie diverse, di cui una statale e due private. A rendere eccitante la camminata, è la mole di bellezze naturali che fanno da cornice, come le acque del lago Pehoe, la Laguna Torres, la Valle del Ascencio, il lago Nordenskjöld, il Ghiacciaio Gray e la Valle del Francés. Si tratta di 71 km di pura goduria, a 900 metri d’altezza, attraversati da giovani di tutto il mondo, con gli zaini sulle spalle ed i volti estasiati. Il percorso offre inoltre la possibilità di sostare in hotel molto confortevoli, che assicurano un riparo eccellente in caso di intemperie.
2. Jumolhari Trek, sulle vette dell’Himalaya
Tra i viaggi trekking medio-impegnativi, una menzione particolare merita il Jumolhari Trek, che si compie attraversando il Buthan. Il percorso dura in media 15 giorni, durante i quali si attraversano montagne innevate, laghi, aree pianeggianti, monasteri buddisti, villaggi rurali e persino rovine d’importanza storica. Per potersi immergere nel suggestivo paesaggio offerto dai monti himalayani, è caldamente consigliata la stagione invernale, poichè quella estiva è interessata da piogge abbondanti.
Queste ultime potrebbero rallentare l’andatura, rovinare l’attrezzatura e richiedere innumerevoli soste. La flora e fauna artica incontrate dai turisti, che hanno il coraggio di solcare queste lande silenziose, sono assai variegate e comprendono il bharal, caprino dal manto bluastro, la panthera uncia, o leopardo delle nevi, ed il white ginger lily, candido fiore associato al Dio Elefante Ganesh. L’escursionismo in montagna lungo il jumolhari trek è un percorso audace ed emozionante, che porta i viaggiatori sulle rive dei laghi gemelli Tsho Phu, tra le rovine della fortezza Drukgyal Dzing, nei villaggi rustici tibeto-birmani, dove la popolazione locale si mostra calorosa e festante. A completare l’esperienza concorre poi la visita alla caratteristica cittadina di Paro, ad est del Monte Chomolhari, ed una sosta obbligata a Thinphu, la colorita capitale del Bhutan.
3. Appalachian Trail, dal Monte Spinger al Monte Katahdin
Alcuni percorsi escursionistici sono particolarmente impegnativi, ma ripagano lo sforzo sostenuto con emozioni impensabili. Tra questi, un sentiero lungo ben oltre 3000 km, e conosciuto come Appalachian Trail, rappresenta il sogno proibito di molti thru-hikers. Considerato uno dei più impegnativi viaggi trekking in assoluto, il tragitto vanta parecchie tappe e deviazioni, che possono essere escluse o meno dal proprio itinerario.
Sostare lungo le pianure, avvicinarsi ai corsi d’acqua, godere del riparo di aceri ed abeti, consente ai viaggiatori una completa immersione nella natura, come solo i Monti Appalachi sanno donare. I campeggi, distribuiti lungo tutto il sentiero che va dal Monte Springer al Monte Katahdin, sono numerosi, attrezzati e dotati di opportuna segnaletica. Ciò è necessario sia a guidare l’utenza che ad impedire il montaggio di tende in aree non adibite alla sosta, solitamente caratterizzate da ecosistemi delicati. Ben più di 30 associazioni si occupano di preservare il territorio, ma ai turisti è richiesto comunque il massimo rispetto possibile, quindi è vietato strappare fiori, eradicare piante, disturbare gli animali o interagire negativamente con questi.
Pur non essendo un percorso particolarmente impervio, per completarlo sono necessari almeno 6 mesi, soprattutto se si vuole eseguire il tracciato completo. L’itinerario minimalista, infatti, che di suo richiede quasi un mese, comprende l’attraversamento dei monti Barren-Chairback, poi un giro all’interno delle aree boschive del Maine, con sosta presso Gulf Hagas, una gola rinomata per l’incantevole cascata. Segue una camminata lungo le Katahdin Iron Work, strutture attualmente non operative ma di grande interesse storico.
Ad aggiungere pepe all’escursione, concorrono poi il lago Nahmakanta, il ruscello Rainbow Stream ed il fiume Penobscot River che, grazie all’azzurro brillante delle loro acque, fanno pendant con le sfumature cerulee del cielo. L’itinerario completo, pur essendo appagante oltre ogni aspettativa, esige invece l’attraversamento di ben 11 Stati, 8 foreste e due parchi nazionali, con la necessità per gli stranieri di munirsi di un adeguato visto. Per tale ragione, annualmente soltanto una bassa percentuale di viaggiatori riesce a portarlo a termine senza difficoltà.
4. Annapurna Circuit, alla scoperta del Nepal centrale
L’escursionismo in montagna può essere low cost, moderatamente economico oppure di alto livello. L’Annapurna Circuit, con i suoi numerosi percorsi sia a piedi che su due ruote, fornisce ai trekkers la migliore libertà di scelta. Ogni itinerario di questa splendida avventura in Nepal, permette sempre la visita a Kathmandu, capitale del Nepal, famosa per il folklore ed il disteso clima multiculturale. Il completamento del circuito attorno al massiccio montuoso, lungo solo 230 km, richiede però almeno 18 giorni, comprensivi delle necessarie trasferte in navetta.
A rallentare la marcia dei viaggiatori, questa volta, non è però il clima avverso, quanto l’altitudine raggiunta, che sfiora i 5400 metri. Di default, i trekkers partono dalla Valle del Marshyangdi e finiscono nella famosa Gola del Kali Gandaki, che è anche la più profonda e ripida al mondo. Durante il tragitto, fanno prima tappa a Pisang, paesino abitato da poco più di 300 anime, poi a Jagat, con la sua sala da té tradizionale, ed infine a Thorung Phedi, dove schiacciano un meritato pisolino.
Seguono quindi Marpha, le terme di Tatopani e Birethani, un centro abitato ricco di negozi. Da questa località, che può essere vista come un grande e vivace bazar, si snoda il percorso che porta a Pokhara, sede che assicura il rapido raggiungimento della capitale. Lungo i sentieri alberati e le aree di sosta, è impossibile non fare nuove conoscenze e condividere le proprie esperienze. Questo circuito favorisce l’incontro tra le culture, l’allacciamento di nuove amicizie e l’arricchimento interiore. Chi comunque dovesse manifestare una forte nostalgia di casa, può fermarsi presso le piccole attività commerciali, che servono pasta, pizza e manicaretti tradizionali. I sapori delle pietanze, ricche di spezie e preparate in modo casereccio, sono la perfetta parafrasi di questa terra strabiliante, che registra ogni anno più di 40.000 presenze.
5. Tongariro Northern Circuit, il must dei viaggi trekking in Nuova Zelanda
La Nuova Zelanda è una terra d’ineguagliabile bellezza, rinomata per il particolare assetto paesaggistico e la rigogliosa fauna. Per visitarla si possono scegliere percorsi più o meno impegnativi, ma il Tongarino Northern Circuit è sicuramente il più apprezzato. La sua durata non supera i 3 giorni, quindi si rivolge a turisti, professionisti, gruppi organizzati ed amanti delle vacanze smart. A differenza delle proposte precedenti, chi sceglie di intraprendere questo percorso non s’imbatte soltanto in ghiacciai, laghi turchesi e foreste, ma anche in complesse strutture geologiche.
La ragione a monte è che il trek prende vita all’interno del Parco Nazionale, sede di diversi vulcani attivi, come il Ruapehu, il Tongariro ed il Ngauruhoe. Chi decide di affrontare il circuito, parte sempre visitando le aree anticamente solcate dai fiumi di magma e raggiungendo il picco del Pukekaikiore. Le ultime giornate, invece, sono dedicate ai laghi Blu ed Emerald, sacri all’antica tribù Māori.